Tarshito – El Campamento de los Caminantes Enamorados en Bogotá (L’accampamento dei Viandanti Innamorati a Bogotà)
“Dipinti e tende nomadi condivise pittoricamente con artisti indigeni colombiani
per Una Sola Terra, Una Sola Umanità”
All’interno del Mese dell’Europa, l’Istituto Italiano di Cultura di Bogotá presenta, dal 5 al 25 maggio, la mostra “Una sola Terra, Una sola Umanità: El Campamento de los Caminantes Enamorados en Bogotá”, un’esposizione che celebra il dialogo tra arte contemporanea, tradizioni ancestrali e i valori di pace, identità e riconciliazione.
Protagonista simbolico di questa mostra è il Barniz de Pasto, tecnica artigianale originaria del dipartimento di Nariño, con cui si decorano oggetti in legno utilizzando la resina estratta da un arbusto selvatico chiamato Mopa-Mopa, originario della regione pedemontana amazzonica. Questo sapere unico al mondo è riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità e viene tramandato di generazione in generazione, rappresentando non solo un patrimonio identitario, ma anche uno strumento vivo di costruzione della pace.
L’Unione Europea, attraverso il Fondo Europeo per la Pace – uno dei principali strumenti di cooperazione in Colombia, creato per sostenere l’attuazione dell’Accordo di Pace del 2016 –, ha contribuito alla salvaguardia e valorizzazione di questa tecnica, integrandola in un più ampio processo di sviluppo territoriale a Nariño. Attraverso investimenti in progetti culturali, sociali ed economici, il Fondo promuove la riconciliazione, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile nei territori maggiormente colpiti dal conflitto armato. A Nariño, il suo intervento ha rafforzato l’identità culturale, dato potere alle comunità e trasformato espressioni tradizionali come il Barniz de Pasto in veri strumenti di pace.
Nello stesso spirito di incontro tra culture e saperi, la mostra presenta le opere dell’artista italiano Tarshito (Nicola Strippoli), che ha dedicato la sua carriera a connettere l’arte contemporanea con le spiritualità e le tradizioni dei popoli indigeni del mondo. Le sue creazioni, frutto di collaborazioni con comunità indigene, fondono tecniche moderne con saperi rituali, costruendo un linguaggio visivo interculturale e in continua evoluzione.
Dopo aver esposto in paesi come Marocco, India e Messico con il supporto degli Istituti Italiani di Cultura, Tarshito torna in Colombia, dove aveva già presentato una mostra nel 2023. In questa nuova fase, approfondisce il suo percorso creativo nei territori di Nariño e Putumayo, in dialogo con le comunità Kamëntsá, Inga, Murui-Muina e Uitoto.
La mostra riunisce opere che dialogano con la memoria, il territorio e la spiritualità. In particolare, spiccano le tende nomadi dipinte – simboli di viaggio, rifugio e incontro – realizzate in collaborazione con artisti di queste comunità, che invitano alla contemplazione e all’ascolto. A queste si aggiunge una serie di dipinti realizzati a quattro mani tra Tarshito e gli artisti indigeni, evocando i profondi legami tra tradizione orale, cosmovisione e creazione artistica collettiva.
Partecipano anche i maestri del Barniz de Pasto della Famiglia Granja, la cui presenza è sia rappresentativa sia performativa. Attraverso dimostrazioni dal vivo, laboratori e una performance congiunta con Tarshito, restituiscono al pubblico la vitalità del Mopa-Mopa come linguaggio di identità, resilienza e trasmissione culturale.
Sostenuta dall’Unione Europea, dall’Istituto Italiano di Cultura di Bogotá e in collaborazione con il Comune di Bogotá, questa iniziativa fa parte di un processo più ampio di cooperazione culturale tra Italia, Colombia e Unione Europea, che riconosce nell’arte un potente strumento di riconciliazione, partecipazione e sviluppo condiviso.
“Una sola Terra, Una sola Umanità” è più di una mostra: è un’esperienza sensoriale e spirituale. Un Campo dove l’arte trasforma, unisce e ci ricorda che anche la pace si costruisce attraverso la bellezza, il rispetto e la creazione collettiva.
Informazioni sulla mostra “Una sola Terra, Una sola Umanità”:
Per l’inaugurazione, che si terrà lunedì 5 maggio alle ore 18:30, è prevista una presentazione speciale dei Maestri del Barniz de Pasto (Famiglia Granja) insieme all’artista italiano Tarshito, durante la quale esploreranno la profonda connessione tra natura e arte, offrendo al pubblico un’esperienza unica di immersione nelle tradizioni artigianali e artistiche colombiane, celebrando l’incontro tra eredità culturali e visione contemporanea.
Ti aspettiamo il 5 maggio alle ore 18:30 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bogotá: registrati al link: https://forms.office.com/r/xzyu6SN3Nj
La mostra sarà aperta dal 6 al 25 maggio, da lunedì a domenica, dalle 10:00 alle 19:00.
Biografie:
Tarshito, alias Nicola Strippoli (1952), è un artista italiano che ha lavorato sulle tradizioni indigene di vari paesi, tra cui Marocco, Messico, Perù, Nepal, Corea del Sud, Bangladesh, Cina, Brasile, Thailandia, Colombia, Argentina, Myanmar e Mongolia. Inizia il suo percorso in India negli anni ’70, fondendo la pittura con tessitura, ricamo e scultura. La sua visione celebra l’unità e la fratellanza tra culture.
Il laboratorio della Famiglia Granja (Gilberto e Oscar Granja), maestri del Bárniz de Pasto, ha presentato le proprie opere alla mostra “Homo Faber: crafting a more human future” tenutasi nel 2024 presso l’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e Michelangelo Foundation, è un importante evento dedicato all’artigianato contemporaneo.
Questa tecnica utilizza la resina Mopa-Mopa, estratta dalla pianta Elaeagia pastoensis, per decorare superfici con motivi policromi applicati su pezzi di legno.
Dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2020, rappresenta un lascito che unisce elementi delle tradizioni indigene ed europee.
Artisti colombiani partecipanti:
Jesús Jeff Miramag Potosí (Barrio los Comuneros, Sibundoy); Mauricio Arce Urbano (Barrio Pablo Sexto, Sibundoy); Domingo Taita e Fabian Alexander (Comunidad Inga, Sibundoy); Alex Rendeira Tata, Aimema Uai, Doña Leider Sànchez Cahuchero (Pueblo Murui-Muina, Uitoto); Eliana María Muchachasoy Chindoy, Anita (Ana) Luare Guerrero Chindoy, Franco Isidro Muchavisoy Narvàez, Favio Posos Juagibioy (Comunidad Kamentsa); Salomé Moreno Vega (Cali).