Ponte tra Culture Bogotà – Ponte tra Culture soc. coop. (Italia)
presentano
L’uomo dal fiore in bocca
di Luigi Pirandello
Con: Manuel Navarro
Regista: Gianluca Barbadori
Debutto: 18 ottobre
Spettacoli: 26, 27 e 28 ottobre
Sala Agora, Academia de Artes Guerrero
Cr 18A n. 43-50, Bogotà
Entrata: $10.000
Il testo “L’uomo dal fiore in bocca”, un “classico” pirandelliano tradotto e conosciuto in tutto il mondo, viene presentato in quest’occasione a Bogotà in forma inedita di monologo, con la regia di Gianluca Barbadori.
Una regia liberamente ispirata ad una versione realizzata dal regista Roberto Bacci circa vent’anni fa, a Pontedera (PI). Lo spettacolo, realizzato sotto forma di rapporto dialogico con il pubblico, viene presentato in modo originale ed essenziale. Una prova d’attore.
Trattasi di una commedia in un atto unico, pubblicata nel 1923 inizialmente con il titolo di “La morte addosso”.
Il testo ripropone la tematica legata all’apprezzamento delle piccole cose nel momento del bisogno e nel momento in cui rischiano irrimediabilmente di essere perdute: da quando riceve una inaspettata notizia, il protagonista dell’opera cambia il suo modo di vedere il mondo, di osservare la propria vita e quella degli altri; ogni accadimento quotidiano, per quanto apparentemente banale e ripetitivo, diventa per lui improvvisamente di vitale importanza, divenendo spunto per iniziare una serie di riflessioni sull’esistenza, sull’importanza della quotidianità, dei dettagli, delle piccole cose.
Ciò che all’inizio potrebbe sembrare per il pubblico nient’altro che una fissazione maniacale per i particolari, si rivela essere qualcosa di molto più profondo ed esistenziale: per “L’uomo dal fiore in bocca”, le immagini normali, le vetrine dei negozi, i commessi dei medesimi, gli oggetti della vita quotidiana, la gente per strada, diventano il simbolo stesso della vita che scorre: una vita che scorre per tutti, anche e soprattutto per coloro che, colpevolmente, non si fermano ad assaporarne ogni dettaglio, anche quello apparentemente più insignificante. Solo tardi (o quando è troppo tardi) le persone si rendono conto della vera essenza della vita e della sua fugace bellezza; in quei momenti quell’ingordigia della vita che avrebbero dovuto sempre possedere, si manifesta in tutta la sua meravigliosa e sorprendente prepotenza.