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Conversazioni e laboratori al Centro Felicidad Chapinero: Tarshito e i Granja

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Mostra ‘Una sola tierra, una sola humanidad: el campamento de los caminantes enamorados’ a Bogotà

  • In occasione delle celebrazioni per il Mese dell’Europa, l’Istituto Italiano di Cultura di Bogotà presenta, dal 5 al 25 maggio, la mostra ‘Una sola tierra, una sola humanidad: el campamento de los caminantes enamorados’, una esposizione che celebra il dialogo tra l’arte contemporanea, le tradizioni ancestrali e i valori della pace, dell’identità e della ricociliazione.
  • Bogotà, città che lidera la divulgazione culturale nella regione, è l’epicentro di questa iniziativa appoggiata dall’Unione Europea, e l’Istituto Italiano di Cultura di Bogotà, in collaborazione con l’Alcaldìa Mayor attraverso la Secretaría de Cultura, Recreación y Deporte de Bogotá.
  • In mostra presso l’Istituto ci saranno le opere dell’artista italiano Tarshito, realizzate con la collaborazione di vari artisti indigeni colombiani e della Famiglia Granja, inoltre saranno esposte anche opere di altri artisti la cui ricerca artistica si incentra sulla ancestralità. Con entrata libera e gratuita, la mostra sarà aperta dal 6 al 25 maggio, da lunedì a domenica dalle 10:00 alle 19:00.
  • Questa proposta fa parte di un processo più amplio di cooperazione culturale tra Italia, Colombia e l’Unione Europea, la quale riconosce la forza dell’arte come strumento di riconciliazione, partecipazione sociale e sviluppo condiviso.

Bogotà sarà la succursale d’Europa, una città aperta al dialogo tra le tradizioni, l’arte e i processi culturali che si realizzeranno nella città tra il 5 e il 25 maggio, in occasione del Mese dell’Europa, una celebrazione delle relazioni tra Colombia e il vecchio continente.

Protagonista simbolico della mostra è il barniz de Pasto, tecnica artigianale originaria della regione del Nariño, con la quale si decorano oggetti di legno usando una resina ottenuta dall’arbusto silvestre chiamato mopa-mopa, originario del piemonte amazzonico. Questo sapere unico al mondo è stato dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dal 2020 e viene trasmesso di generazione in generazione rappresentando non solo una testimonianza dell’identità, ma anche uno strumento vivo per la costruzione della pace.

Come parte di questo stesso spirito di incontro tra le culture e saperi, la mostra presenta anche l’opera dell’artista italiano Tarshito (Nicola Strippoli), che ha dedicato la sua traiettoria artistica alla creazione di ponti tra l’arte contemporanea e le spiritualità e tradizioni dei popoli originari di differenti parti del mondo. Le sue creazioni, frutto delle collaborazioni con comunità indigene, fusionano tecniche moderne con saperi rituali, costruendo un linguaggio visuale interculturale e in costante evoluzione.

Questo dialogo di saperi, riflesso nei prodotti culturali, è appoggiato dall’Unione Europea e dall’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con l’ Alcaldía Mayor, attraverso la Secretaría de Cultura, Recreación y Deporte (SCRD).

Saperi provenienti dal sud del paese:

L’Unione Europea, attraverso il Fondo Europeo per la Pace – uno dei suoi principali strumenti di cooperazione in Colombia, creato per sostenere l’attuazione dell’Accordo di pace del 2016 – ha contribuito alla salvaguardia e alla valorizzazione della tecnica del barniz de Pasto, integrandola in un più ampio processo di sviluppo territoriale nella regione di Nariño.

Attraverso investimenti in progetti culturali, sociali ed economici, il Fondo promuove la riconciliazione, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile nei territori più colpiti dal conflitto armato. In questo dipartimento, la sua azione ha rafforzato l’identità culturale, responsabilizzando le comunità e promuovendo espressioni tradizionali che generano appartenenza, suscitano orgoglio e sono veri e propri veicoli di pace.

Un artista italiano innamorato della Colombia.

Dopo aver esposto in paesi come Marocco, India e Messico, con il sostegno degli Istituti Italiani di Cultura, Tarshito torna in Colombia dove ha già presentato una mostra nel 2023. In questa nuova tappa, approfondisce il suo viaggio creativo attraverso Nariño e Putumayo, e riflette il dialogo che ha intrattenuto con le comunità Kamëntsá, Inga, Murui-Muina e Uitoto.

La mostra riunisce opere che dialogano con la memoria, il territorio e la spiritualità. Di particolare rilievo sono le tende nomadi dipinte – simbolo di viaggio, rifugio e incontro – realizzate in collaborazione con artisti di queste comunità, che invitano alla contemplazione e all’ascolto. Ad esse si aggiunge una serie di dipinti realizzati da artisti italiani e indigeni, che evocano i profondi legami tra tradizione orale, cosmovisione e creazione artistica collettiva.

Partecipano anche i maestri del barniz de Pasto, la Famiglia Granja, attraverso dimostrazioni dal vivo, laboratori e una performance congiunta con Tarshito, riportano al pubblico la vitalità della mopa-mopa come linguaggio di identità, resilienza e trasmissione culturale.

Una sola Tierra, Una sola Humanidad” è una mostra dove l’arte trasforma, unisce e ci ricorda che la pace si costruisce anche con la bellezza, il rispetto e la creazione collettiva.

Con questa mostra nella capitale, Bogotà si riafferma ancora una volta come riferimento culturale internazionale, costruendo ponti di amicizia con il mondo attraverso lo scambio di conoscenze, esperienze e competenze. Con iniziative come questa, la città riafferma il suo impegno e il suo ruolo guida nella costruzione di società più giuste, creative e sostenibili.

 

Conversazioni e laboratori al Centro Felicidad Chapinero

Dal 6 all’8 maggio, l’artista italiano Tarshito e la Famiglia Granja terranno conferenze e laboratori presso il Centro Felicidad di Chapinero (Calle 82 n. 10-69). Si tratta di uno spazio per la creazione collettiva, il dialogo interculturale e il riconoscimento delle tradizioni ancestrali come fonte di ispirazione per un’umanità più consapevole e connessa, evidenziando l’arte come ponte tra le culture e come strumento di memoria, identità e trasformazione sociale.

Agenda con entrata gratuita, previa iscrizione al link:

  1. Martedì 6 maggio 

    ore 10:00, nella sala audiovisivi. Conversazione “Arte e pellegrinaggio in Colombia” con la presenza di Tarshito, Ramiro Amaya (manager culturale) e artisti di Putumayo. L’incontro sarà una riflessione sull’esperienza artistica del maestro italiano nel nostro Paese e sulla sua collaborazione con gli artisti indigeni di Putumayo; si propone inoltre di esplorare l’arte come percorso di incontro spirituale, scambio culturale e costruzione della pace, nell’ambito del progetto internazionale “L’accampamento dei viaggiatori innamorati”. Fino a disponibilità di posti.Ore 11:00, nell’aula di arti plastiche, Conversazione e Masterclass “Tecnica della Mopa-mopa”, con la Famiglia Granja e Lorena Guerrero (docente di disegno industriale al Politecnico Grancolombiano). La discussione sarà uno spazio di scambio e dialogo con i maestri del barniz de Pasto, con una dimostrazione pratica e partecipativa guidata dal Laboratorio Granja. Fino a disponibilità di posti.

  2. Mercoledì 7 maggio
    Alle 11:00, nell’aula di arti visive, Master Class “L’arte come veicolo di dialogo e fratellanza” con Tarshito. Una master class sul suo pellegrinaggio artistico in 14 Paesi e sul suo approccio all’arte come ponte tra le culture. Attraverso esperienze personali, lavori in collaborazione e riflessioni spirituali, l’arte verrà affrontata come mezzo per generare legami, guarire le memorie e attivare incontri interculturali. Fino a disponibilità di posti.Dalle 14.00 alle 16.00, nell’aula di arti visive, “Laboratorio pratico con la Famiglia Granja (barniz de Pasto)”. Spazio di apprendimento pratico. I partecipanti impareranno il processo completo di elaborazione della tecnica Mopa-Mopa, dalla preparazione della resina alla sua applicazione su oggetti in legno, esplorando i significati simbolici e culturali di questa tradizione ancestrale.Fino a disponibilità di posti.

    Dalle 17.00 alle 18.00, al piano 6 – Agorà “Performance: l’artista italiano Tarshito con la Famiglia Granja”. Azione artistica in cui Tarshito offre il suo corpo come una tela su cui interviene la famiglia Granja, con la tecnica del barniz de Pasto. Ispirata alla spiritualità amazzonica e allo yagé, l’azione rappresenta un rito di incontro tra culture, in cui l’arte contemporanea e la tradizione indigena si fondono in un atto simbolico di trasformazione e dialogo. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Fino a disponibilità di posti.

  3. Giovedì 8 maggio
    ore 17.00 al piano 6 – Agorà “Performance: let me give you a wish”, con Tarshito. Intervento poetico e simbolico in cui l’atto di “darvi un desiderio” diventa un ponte spirituale tra l’artista e il pubblico. Il maestro invita a un’esperienza intima e collettiva in cui, indossando una maschera e un’armatura, distribuirà messaggi scritti al pubblico. Capacità 100 persone, fino a disponibilità di posti.

Biografie:
Tarshito
, alias Nicola Strippoli (1952), è un artista italiano che ha lavorato sulle tradizioni indigene di vari paesi, tra cui Marocco, Messico, Perù, Nepal, Corea del Sud, Bangladesh, Cina, Brasile, Thailandia, Colombia, Argentina, Myanmar e Mongolia. Inizia il suo percorso in India negli anni ’70, fondendo la pittura con tessitura, ricamo e scultura. La sua visione celebra l’unità e la fratellanza tra culture.

Il laboratorio della Famiglia Granja (Gilberto e Oscar Granja), maestri del Bárniz de Pasto, ha presentato le proprie opere alla mostra “Homo Faber: crafting a more human future” tenutasi nel 2024 presso l’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e Michelangelo Foundation, è un importante evento dedicato all’artigianato contemporaneo.
Questa tecnica utilizza la resina Mopa-Mopa, estratta dalla pianta Elaeagia pastoensis, per decorare superfici con motivi policromi applicati su pezzi di legno.
Dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2020, rappresenta un lascito che unisce elementi delle tradizioni indigene ed europee.

Artisti colombiani partecipanti:
Jesús Jeff Miramag Potosí (Barrio los Comuneros, Sibundoy); Mauricio Arce Urbano (Barrio Pablo Sexto, Sibundoy); Domingo Taita e Fabian Alexander (Comunidad Inga, Sibundoy); Alex Rendeira Tata, Aimema Uai, Doña Leider Sànchez Cahuchero (Pueblo Murui-Muina, Uitoto); Eliana María Muchachasoy Chindoy, Anita (Ana) Luare Guerrero Chindoy, Franco Isidro Muchavisoy Narvàez, Favio Posos Juagibioy (Comunidad Kamentsa); Salomé Moreno Vega (Cali).