Nell’ambito della seconda “Settimana della cucina italiana nel mondo, The Extraordinary Italian Taste”, il 25 Novembre, alle ore 11, l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Bogotà, con la collaborazione del Collegio Italiano Leonardo Da Vinci e il suo Teatro Leonardus, propongono lo spettacolo “Aemilia-RoMagna (Per quella Via che sfoglia racconti d’impasti e di ripieni)”, uno spettacolo sulla tradizione gastronomica emiliano-romagnola di e con il regista di teatro ed attore italiano Matteo Belli.
“Aemilia-RoMagna” si svolge durante la giornata di porte aperte del Collegio Leonardo Da Vinci caratterizzato dal bazar gastronomico organizzato dai suoi studenti dove si possono incontrare bancarelle dove preparare ed acquistare prodotti e ricette italiani.
Lo spettacolo:
Aemilia-RoMagna
(Per quella Via che sfoglia racconti d’impasti e di ripieni)
di e con: Matteo Belli
direzione tecnica: Luigi Sermann
direzione organizzativa: Maurizio Sangirardi
produzione: Associazione Ca’ Rossa / Centro Teatrale per l’Oralità
in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura e Pesca della Regione Emilia-Romagna
Se la lingua italiana nasce su un letto composto da un’immensità di dialetti, ugualmente impressionante ed eterogenea è la quantità di varianti di una stessa ricetta di cucina che si possono incontrare in tutto il Paese e, in particolare, nella regione Emilia-Romagna.
Non esula da questo caleidoscopio d’invenzioni gastronomiche il tipo della pasta ripiena che, in meno di 300 km, riesce a offrire un’enorme polifonia di soluzioni, difficili da contare proprio per la capillarità della cultura legata al cibo, capace di differenziarsi da una famiglia all’altra.
Il titolo dello spettacolo evoca, in parte, un richiamo storico alla latinità (sia per il riferimento alla costruzione della Via Emilia nel II secolo a.C., sia per quello ironico alla presunta grandezza del tema), in parte un richiamo linguistico al verbo che, in vari idiomi della regione, indica il “mangiare”, azione portante di ogni impresa culinaria scenicamente rappresentata. Infatti, la composizione una e trina degli “assaggi” viene raccontata da un trittico di monologhi teatrali dedicato a tre delle paste ripiene più rappresentative di tutta la gastronomia emiliano-romagnola: i cappelletti, il tortellino e i tortelli, seguendo un asse geografico che dall’“oriente” romagnolo procede verso l’“occidente” ormai prossimo alla Lombardia.
Il linguaggio scenico, improntato a un teatro d’attore che riunisce l’istrionismo giullaresco d’origine medioevale a una scrittura attenta ai ritmi della moderna performance, permette al suo interprete di presentare un’ampia gamma di personaggi, di voci e di caratteri, passando dalla narrazione favolistica alla ricostruzione storica, sempre attento a sostenere l’attenzione dello spettatore, ricorrendo anche a espliciti momenti di comicità, come durante l’omaggio alla tecnica onomatopeica del grammelot, dal titolo “Al turtléin in the world”, letteralmente offerto in pasto alla ricetta del tortellino, prima presentata in chiave originale, poi tradotta da vari cuochi di tutto il mondo.
Orario: 11.00
Teatro Leonardus, Carrera 21 #127-23, Bogotá
Entrata libera