Quayola celebra il centenario dell’Archivio Luce, uno dei patrimoni audiovisivi più significativi d’Italia. L’archivio storico dell’Istituto Luce, la più antica istituzione pubblica italiana dedicata alla produzione e alla diffusione cinematografica e fotografica, viene usato dall’artista per restituire nuova vita ai materiali d’epoca. Fotografie e filmati d’archivio vengono trasformati in dipinti algoritmici attraverso una pratica che intreccia la tradizione pittorica con la ricerca tecnologica.
In Luce, le immagini storiche dell’Archivio Luce superano il loro tempo e assumono una sensibilità algoritmica inedita. L’interpretazione visiva smette di seguire il loro significato iconografico, storico o sociale, per concentrarsi invece sulla loro “forma pura”, che nelle opere di Quayola prende corpo tramite complessi processi computazionali. Ricordi ed emozioni appartengono a un linguaggio estraneo alla macchina; l’algoritmo si muove in un territorio fatto di incertezza, errore e probabilità. La macchina è costretta a confrontarsi con il sentimento umano, rivelando la propria incapacità ontologica di comprenderne emozioni e comportamenti, e generando così una serie di deviazioni interpretative e cognitive. Da qui nasce una vera e propria “poetica dell’errore”. La fallibilità della macchina emerge in contrasto con il suo ideale di precisione meccanica; i suoi limiti di interpretazione e discernimento diventano l’oggetto ultimo della ricerca estetica di Quayola.
Il 27 novembre alle ore 19:00 Davide Quayola si presenterà presso il Teatro Colòn di Bogotà con la videoperformance “Luce“. Sullo stesso palco si presenterà Lucrecia Dalt che lancerà il suo nuovo album.
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